L’Assunta, la vittoria della fede

Omelia nella Messa della solennità dell’Assunzione

Como, Cattedrale, 15 agosto 2004

 

Sono soprattutto due gli equivoci che impediscono di entrare nel mistero dell’Assunta. Un primo consiste nel considerare Maria quasi come un’immagine eterea, aliena rispetto al dramma della redenzione. Un secondo equivoco consiste nel figurarsi Maria come un’immagine statica che non lotta né accanto a Cristo né accanto a noi. Mentre la storia della salvezza è un dramma in cui la Madonna viene coinvolta vicino al Signore Gesù contro il male per regalarci la vita di grazia.

  1. Il male.
    Siamo abituati a sognare l’umanità e il cosmo come un Eden un po’ scarmigliato magari e tuttavia affascinante, mentre per la Scrittura il mondo inizia con un uomo a causa del quale viene la morte. La morte, quella vera, quella che ci interrompe la continuità e ci toglie il respiro e ci butta a lato nel fluire del tempo. La morte, quella che domina con ogni principato e ogni potestà e potenza. La morte, l’ultima nemica che spande orrore su tutta l’umanità. E questa diviene una “massa dannata”, destinata all’inferno, se non giunge Cristo, il primo dei risorti, il primo uomo, a suo modo – a liberarci con Maria, l’Assunta. Oggi, giorno di lutto, se consideriamo il nostro destino senza l’aiuto della grazia di Cristo e della dolcezza di Maria.

 

  1. E’ abbagliante il quadro della Madonna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie del parto poiché stava dando alla luce il Redentore. E la lotta non ha termine, perché l’enorme drago con sette teste e dieci corna – Satana – si pone davanti per divorare il bambino appena nato. E’ la lotta che continuerà fino al Getzemani e sulla croce: quando il Figlio governerà tutte le nazioni con scettro di ferro. E la donna fugge nel deserto della desolazione finché il sepolcro di Cristo sarà scoperchiato: e quello di Maria restituirà la carne intatta di una Vergine Madre capace di amare in modo eccelso.

 

  1. Al termine della vicenda di libertà umana si scopre che alla intera contesa tra Dio e Satana ha partecipato Maria: l’umile serva di Dio; colei che rende concreta la misericordia del Signore per noi; colei che ha collaborato a dirigere i sentimenti e i pensieri del nostro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni; ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati; ha rimandato i ricchi a mani vuote.

E’ l’Assunta che disegna un orizzonte di vittoria e di tenerezza nella grande lotta del male. E’ l’Assunta che ci accoglie alla soglia del tempo nelle sue braccia forti e affettuose. E’ l’Assunta che già ora ci sostiene donandoci con il Figlio Gesù la forza e la tenacia per la vittoria sulla sofferenza e sulla morte; sul male e sulla morte. E la vittoria si chiama Maria.

 

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