Sei chiamato a proporre di continuo la centralità del Signore Gesù nel pensiero e nella concretezza della vita: fino a diventare monotono, ossessivo – come un innamorato - per liberare i fedeli dalle idolatrie e dalle  ideologie che li tengono irretiti. Non conosco nessuno se non Cristo e Cristo crocifisso: il Cristo che devi annunciare opportune e importune. In comunione con il papa, i confratelli vescovi e in ascolto attento del popolo di Dio – quello veramente fedele, formato soprattutto da semplici -, devi proporre sempre l’unicità universale del Signore Gesù che è la verità delle cose e che dà senso all’esistenza in ogni sua espressione.

Fa’ in modo che la dottrina non si perda in ipotesi di lavoro che dilettano certi specialisti inconcludenti, ma abbia il timbro della concretezza, dell’essenzialità e della sicurezza su cui si possa giocare la vita: non si scommette l’esistenza su dei forse, su dei mi pare, può essere ecc. E protenditi – come hai fatto da prete e ancor più -: protenditi a far sì che il sistema di pensiero cristiano il quale contiene e si misura con il mistero di Dio possa esprimersi in una densità entusiasmante e fedele di vita che trasfiguri ogni idea, ogni progetto, ogni azione. 

Mons. Alessandro Maggiolini, Omelia per l'Ordinazione episcopale di mons. Oscar Cantoni (5 marzo 2005)


 

 

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