Io sono in mezzo a voi fino alla consumazione dei secoli

Omelia nella Messa in Coena Domini

Como, Cattedrale, 17 aprile 2003

 

Signore Gesù, già da stasera
grava sul tuo cuore come un incubo
benedetto
la paura di soffrire e il desiderio di obbedire al Padre
per la salvezza di noi peccatori incapaci di redenzione.

Ancora non hai affrontato la tua ora,
quella in cui amerai i tuoi fino alla fine
dall'alto della croce,
e già avverti l'esigenza di rimanere con gli uomini,
con noi svagati e ingrati,
tutti i giorni quando ci raduniamo nel tuo Nome,
finché tu ritorni.
"Fate questo in memoria di me". "Fate questo ogni volta che ne bevete, in memoria di me".
E il tuo essere glorioso presso il Padre, primogenito di molti fratelli;
e il tuo spirare tra dolori strazianti
e il tuo gridare perché sei solo e buia è la sconfitta che si rivela vittoria oltre la morte.
Questo mistero del dono di te
si spande per lande e per città
e si prolunga per giorni e per secoli
finché tu venga nella realtà del tuo corpo disvelato e beatificante.
Vuoi che, a offrirti al Padre, sia anche la tua Chiesa:
siamo noi, graziati e immemori e ingrati,
e tuttavia fatti tuoi ministri e tuo popolo sacerdotale.
Vuoi che il tuo sacrificio sia celebratola un estremo all'altro della terra,
perché tutte le genti siano raggiunte dal tuo vangelo e dalla tua vita divina.
Vuoi che l'universo si prepari sempre più a diventare i cieli nuovi e la terra nuova
e tutto si ricapitoli in te quando Dio sarà tutto in tutti.
Resta con noi, Signore.
Aiutaci ad allietarci e a consolarci
della tua compagnia eucaristica,
finché, annunziando la tua morte, Signore,
sperimentiamo anche la nostra nella pace con te
e nella comunione dei santi.

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