Cristo, l’inizio, la novità

e molto dolore

Veglia Pasquale nella Notte Santa

Como, Cattedrale, 19 aprile 2003

 

Signore Gesù, tu sei l’inizio della creazione e della grazia:

l’inizio che permane e si rinnova anche dopo il peccato della nostra superficialità e della nostra ostinata rivolta.

Tu sei l’archetipo di ogni cosa che esca dal nulla

e di ogni uomo che viene nel mondo:

l’archetipo e la causa e il fine

del filo d’erba, dei monti, degli oceani

e del pensiero di ogni mente

e del palpito di ogni cuore.

E la morte è preparata da un lungo impaziente attendere di Israele e dell’umanità,

poiché tu sei il sacrificio vivente

che si disegna in Abramo, in Mosè, nei Profeti;

e si annuncia nell’evidenza dei nostri giorni stanchi e sublimi

e si compie quando il tuo corpo sfatto nella desolazione della morte

è chiamato al cominciamento di un regno che non tramonta

e si offre come benedizione che avvolge ciascuno di noi.

Non possiamo più lasciarci schiacciare dalla paura.

La nostra felicità è liberata e promessa

e posta davanti a noi come traguardo e come dono.

Signore Gesù, rendici partecipi della tua gloria.

E la colpa sia per noi ricordo su cui piangere,

ma tu rechi il sorriso dell’universo

e di ogni uomo

oltre ogni dolore santificato e salvante.

Con tua Madre

veniamo a te: liberaci dalla morte eterna

e accoglici nel numero dei tuoi eletti.

Grazie, Signore Gesù risorto e vivente tra noi.

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