L'Immacolata: il mistero della santa Origine

Omelia nella Messa della solennità dell’Immacolata

Como, Cattedrale, 8 dicembre 2001

 

E’ Maria stessa a essere turbata alle parole che l’Angelo le rivolge a nome di Dio: “Rallegrati, o Piena di Grazia – o Benedettissima -; il Signore è con te: nelle tue viscere”. E non è che una tappa del grande stupore che si dischiude sotto la guida dello Spirito e a ogni tappa del grande pellegrinaggio della fede di Maria: un pellegrinaggio che muove il primo passo al cominciamento stesso – inconscio e misterioso – della vita della Madonna: là dove si può affermare: qui c’è una persona umana già redenta da Cristo e abitata dallo Spirito e tenuta tra le mani accanto al cuore del Padre.

Maria immacolata, la santa Origine che si dispone a tutti gli sviluppi che il Signore le prepara. La beata Genesi che contiene il futuro di Dio e dell’umanità. Il felice Inizio che nasconde e contiene la Vita divina. Fino al primo sorriso dei genitori curvi su di lei. Fino ai primi passi e alle prime parole. Fino allo svegliarsi dell’autocoscienza. Fino al suo divenire donna e al consegnarsi totale nella verginità sponsale più abbandonata allo Spirito della fecondità che la rende Madre di Dio. Fino al generare Gesù tra l’indifferenza dei potenti e la gioia dei pastori i quali non capiscono pienamente l’evento che accade sotto i loro occhi: Dio che si fa uno di noi; ed Ella lo intuisce, ma ignora dove sarà condotta. Fino al sentirsi quasi messa alla porta dell’animo del Figlio che deve compiere la volontà del Padre; ed Ella deve rispettare le scansioni redentive, semmai anticipando l’”ora” della salvezza operata da Gesù per due sposi in difficoltà per la mancanza di vino durante il pranzo di nozze. Fino a essere trascinata – risolutamente dolcemente liberamente condotta per mano – sotto la croce e davanti al sepolcro sigillato del suo Figlio sfigurato. Fino alla gloria del Risorto che libera l’umanità e il cosmo dal peccato e accende una speranza non placabile se non da lui che ritornerà. Fino al cenacolo dove nasce la Chiesa di cui Ella è Icona e Madre. Fino alla magnificenza dell’Assunta che esercita la mediazione materna, onde non si dà protendersi di Dio verso la fusione dell’essere e del pensare e del volere e dello sperimentare dell’uomo: non si dà protendersi di Dio che le sia estraneo: e il suo intervenire rende ancor più umana e intrisa di tenerezza e di vigore la stessa Incarnazione, finché Cristo ritorni.

            L’intera trafila dell’esistenza di Maria è destino inscritto nell’avvio di questa  piccola creatura, di questa Figlia del Padre che diviene Madre e Figlia del suo Figlio e Sposa dello Spirito che anima la Chiesa. La Abbozzata in Eva per togliere il peccato che è dilagato nel mondo. La Predestinata con Cristo in quanto Salvata e Collaboratrice della redenzione. La Ragione della speranza in un domani eterno di felicità, che coinvolgerà persone e cose. La Prefigurazione di un Eden che supererà l’Archè del disegno di Dio in un Telos che sarà il compimento di ogni attesa e oltre ogni attesa.

            Si impone la docilità paziente e risoluta ai ritmi di Dio che riservano sorprese incantate a ogni crocicchio, a ogni svolta, a ogni passo. E la strada sembra un ghirigoro stravagante o un soffocante labirinto, ma è lo schiudersi del Regno in tutta la maestà di Dio. Come un mattino incerto e venato di ombre si dispiega nel trionfo della luce meridiana. Come una primavera fitta di gemme e di tepore prepara la calura e il maturare dei frutti. Come un seme che già annuncia la bellezza delle forme e dei colori di un fiore o la magnificenza di un albero. Come un bimbo o una bimba prefigura un futuro celato nel grembo di Dio, ma qui la risposta che traduce un’esistenza: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me ciò che hai detto”: questa risposta svelerà le meraviglie di Dio, e “tutte le genti mi chiameranno beata”.

Domanda: occorre collocare prima Maria o il Signore Gesù? Certo, il Signore Gesù; il quale, tuttavia, ha deciso di non esserci senza sua Madre. Che è anche nostra Madre e Modello e Motivo di speranza gioiosa e incrollabile. Se noi pure consegniamo tutto il nostro vivere a Cristo. Attraverso le mani e il cuore di Maria.

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