"A parole stanno con il Papa, poi distruggono il matrimonio"
Intervista a mons. Alessandro Maggiolini

 

I cattolici nell'Unione. Ormai in molti pensano che provocano solo gran confusione, si sono "venduti" agli interessi di parte politica, aprono la porta alla disgregazione dei valori più importanti, come quello della famiglia. Secondo lei cosa ci stanno a fare?

Non hanno sbagliato, e di grosso, schierandosi con chi propone eutanasia, spienllo libero, Pacs e via dicendo? Decenni fa l’Unione dei cattolici era semplicemente l’Associazione di Azione Cattolica. Oggi ignoro se molti credenti si siano “venduti” per interessi politici. Certo è che diversi di essi si proclamano cattolici apostolici romani e si scostano da ciò che il Magistero afferma: soprattutto il Papa. Forse più che venduti, sono stati comprati dalle formazioni politiche, culturali eccetera che fanno opinione e assicurano i maggiori profitti economici e non solo. Più che disgregazione dei valori veritativi e morali direi che è avvenuta una separazione dalla Chiesa. Si pensi alla famiglia che è stata abbattuta in poco più di un’ora di notte quando un manipolo di politici ha voluto mandare all’aria il disegno di salvezza progettato e attuato da Dio dall’eternità. Si pensi alla famiglia con annesso il divorzio: e quante volte è possibile divorziare? E quanti coniugi è possibile cambiare? Così si dica per i pacs che sono l’anticamera del libero amore, cioè della prigione dell’autentica libertà di chi si lega per la vita e per la morte a una persona di sesso diverso. (E come compiere un atto coniugale omosessuale?). V’è poi l’eutanasia che può essere la porta di ingresso di una morte legalmente inflitta. Quanto allo spinello è come invitare – di fatto – a distruggersi nell’intelligenza, nella volontà e nel sentimento. Che stanno a fare i cattolici in questo marasma? Non sarebbe meglio se si facessero da parte e lasciassero che la Chiesa continuasse per la sua strada seguendo il Signore Gesù con il suo esempio e il suo insegnamento?

 

Nella sua omelia di venerdì scorso, giorno dell’Immacolata, ha definito i politici in generale “vecchi bacucchi”. Conferma questa sua definizione?

Non erano i politici in generale. Sono i politici che non hanno capito che la profezia non è il riprendere idee e comportamenti vecchi di secoli. Si pensi alla civiltà greca e alla decadenza dell’Impero romano. Si legga Petronio e si vedrà che diversi politici sono “maturi” soltanto perché stanno marcendo. Invito a leggere i più recenti libri di Pansa dove i fascisti di una volta sono diventati di botto comunisti e poi radicali e altro. Dove i comunisti di una volta sono fatti passare per fascisti. Dove chi ha perso la Seconda Guerra Mondiale appare vincitore, E i partigiani tra cui v’erano pure fior di farabutti (si riprenda tra mano la monografia di De Felice), sono presentati tutti come eroi senza uno sfregio: un esercito di antifascisti che avevano appena cambiato casacca. Però anche molti politici di centrodestra sembrano tradire le attese dell'elettorato "cattolico".

 

E che ne pensa dell’idea di Pier Ferdinando Casini, ossia quella di creare un nuovo “grande centro”?

Per Casini non so che cosa rispondere: aspetto di vederlo allineato alla forza politica che si rivelerà vincente. Non ho nessuna difficoltà a riconoscere che anche nel Centrodestra vi siano incongruenze e incoerenze. Non solo tra ciò che dicono e ciò che fanno: antidivorzisti con un plotone di amanti laccate, esaltatori dell’Humanae Vitae che passano gli anni del matrimonio senza perdere d’occhio una sola volta i contraccettivi; giovani che giurano sulla bellezza dell’amore coniugale e si accatastano in convivenze che sembrano un poco orge ecc. La contraddizione c’è anche tra ciò che alcuni politici dicono in una occasione e disdicono in un’altra occasione, secondo le opportunità. Che cosa può mai fare la volontà di guadagnare dei voti: può anche far saltare a pié pari qualsiasi lealtà e dignità. Ciò sia detto senza negare il valore di persone che si frammischiano nei diversi gruppi politici.

 

Ma in Italia possiamo ancora dire che esistono dei cattolici?

Certamente dal punto di vista sociologico. Sotto il profilo della coerenza tra fede e vita c’è da lavorare molto. Non credo si riesca ormai a formare una nuova Democrazia Cristiana. Si insista, invece, sulla decisione di essere cristiani e perciò di sforzarsi di essere democratici e autenticamente laici. Il discorso qui dovrebbe procedere. Ma può bastare questo accenno. Semmai da richiamare è la robustezza degli interventi del Magistero e dei sacerdoti, senza dimenticare la fierezza del credere che deve caratterizzare ogni cristiano. Il dialogo non convince nessuno, se non parte da posizioni diverse mantenute e giustificate con delicatezza e con ostinazione. Altro che cercare ciò che unisce e lasciar da parte ciò che divide. Occorre identificare esattamente ciò che divide per giungere insieme alla verità che è unica. Si osservino le fermezze islamiche sul piano teorico. E sul piano pratico i cattolici cerchino di vivere come pensano – come ha insegnato il Signore – per non finire a pensare come si vive.

 

Sempre nella sua ultima omelia ha definito la nostra società "marcia". Però anche il premier Romano Prodi dice che "l'Italia è impazzita". Non avrà per caso la stessa opinione di Prodi? E comunque, come fare per impedire tutto questo?

Prodi mi è amico. Non condividiamo affatto le stesse idee. La sua Italia impazzita si riferisce prevalentemente alla economia e alla politica estera. Italia impazzita: e chi l’ha portata alla follia? Quando, da parte mia parlo di società marcia, mi riferisco ai valori dottrinali e morali. Neghi chi vuole. A prendere in mano Machiavelli e Petronio sembra di leggere libretti di collegiali rispetto alle porcherie che si diffondono oggi. Per non parlare di ragazzini che stuprano undicenni nel cortile della scuola, di tredicenni che costringono a un rapporto sessuale tre fanciulle ancor più acerbe. E si potrebbe continuare. Basta sintonizzarsi su un qualsiasi telegiornale pubblico per accorgersi di assistere a una sorta di sequenze lerce e violente. La Chiesa non ha mai insegnato simili cose.

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