Davanti alla tragedia di 19 vite spezzate proditoriamente in missione di pace, posso io eludere le mie certezze di fede per unirmi al cordoglio e alla preghiera di un rabbino e di un imam in un modo indistinto? Posso fingere di dimenticare i misteri circa il dolore, la morte la risurrezione, che sono convinto Dio ha rivelato per noi uomini e per la no­stra salvezza?

Il dio di Israele - Jahwè - non si è incarnato, né ha affrontato il morire. Il dio dell'islam - Allah - non riconosce Gesù figlio di Dio crocifisso e risorto. Io cattolico, considero il Cristo quale causa, modello e fine della storia e della vicenda umana di ciascuno. Mi metto accanto, non mi confondo con la supplica del rabbino e dell' imam. Questa sottolineatura delle differenze, permette il dialogo i il pluralismo: permette anche l'annuncio del Vangelo: l'accoglienza e la ricerca incessante della verità ci unisce tra noi e con Dio. Per il mio credo devo essere pronto al martirio a subirlo, non a provocarlo. E vale anche il rispetto dille fedi altrui.

Domando al Dio cristiano di condurci a scoprire il rispetto della persona e della ordinata convivenza civile. Evitando, quanto è possibile, ogni violenza. Supplico che ci sia accordata la pace nella giustizia e nella lealtà. Invoco la forza di dare il perdono, ma al tempo stesso il coraggio di saper difendere la gente innocente: checché ne dica la chiacchera del giorno, siamo chiamati anche a una guerra giusta, quand'è necessaria: la fede non impone di prestarci come bersagli alla violenza cieca che uccide. Certo, chi vuole può - se non ha obblighi verso altri - rinunciare alla difesa anche legittima. Ma non imponga il Vangelo brandendolo come una spada i agitandolo per rendere obbligatoriamente pacifisti coloro che vogliono essere soltanto e, semmai, operatori di pace.

Supplico che prevalga ovunque la libertà religiosa di là da ogni anche subdola costrizione. E non si dichiarino e non si consumino guerre in nome della religione: di qualsiasi religione e perfino nella lotta armata si decida per l'onestà. Il terrorismo non è contesa? Non è vigliaccheria che sopprime i deboli e gli ignari? E il prestarsi per provocare morte con la propria morte, non è odio infinito? Dio ci liberi dal mali.

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