Eccellenza reverendissima Keith O’ Brien, arcivescovo di Edimburgo. Non so se leggerà queste poche righe che mi sento in obbligo di indirizzarle; né, nel caso le abbia lette prima di ricevere la berretta cardinalizia che il papa oggi le darà: non so se concorderà con i dubbi che le esprimo.
Ragiono sulla informazione italiana. E domando scusa se le notizie pubblicate non corrispondono alla realtà. In sintesi. A proposta di elezione al cardinalato appena ricevuta, ella ha concesso un’intervista ai giornalisti nella quale si dichiarava favorevole alla contraccezione, alla revisione della norma disciplinare del celibato dei preti ed esprimeva un atteggiamento abbastanza tollerante verso gli omosessuali, preti e vescovi compresi. Ora, io non posso dimenticare che Giovanni Paolo II ha riproposto in maniera insistente e immutata la dottrina della legge naturale la quale esige che l’atto coniugale venga lasciato col grado di fecondità che possiede nel momento in cui viene posto. Non posso dimenticare che il papa, il quale la elegge cardinale, ha ininterrottamente affermato la saggezza della dedizione completa a Cristo e alle anime da salvare da parte di coloro che ricevono l’ordinazione sacerdotale. Non posso dimenticare che ancora recentemente la Santa Sede ha esortato a escludere dal presbiterato gli omosessuali.
Non si è di fronte a dogmi definiti, per quanto la Humanae Vitae sia stata riconfermata più volte dal magistero almeno autentico, se non proprio ordinario. A questo punto mi sorge un interrogativo che non riesco a tenere nel fondo dell’animo. La gente sa benissimo che ella, dopo l’intervista richiamata, il 13 ottobre si è impegnata per giuramento, se non mi sbaglio, a difendere gli orientamenti della Chiesa cattolica. Se non ho capito male, l’informazione riferisce della sua ritrattazione, seguita soltanto dopo alcuni giorni, da una riaffermazione delle posizioni di partenza.
Mi chiedo: come può il popolo di Dio accettare l’insegnamento del papa, se viene a sapere che un eletto cardinale si mostra in contrasto con tale docenza? E la revisione delle posizioni dottrinali e pastorali, e poi la ripresa delle posizioni primitive, può avvenire nel giro di pochi giorni? magari con oscillazioni nette dal no al sì per poi ritornare al no? E’ possibile, è serio un cambiamento di parere tanto improvviso in una persona dalle idee chiare e dal carattere solido: tale da poter guidare una Chiesa e da poter essere dichiarata singolare sostegno del Sommo Pontefice: fino al martirio, come suggerisce il colore della porpora?
Non credo che il cardinalato sia imposto a nessuno. Perché non lo rifiuta, invece di esitare circa degli aspetti importanti dell’insegnamento e della disciplina della Chiesa? Non capisco. Mi fa tristezza questa fragilità di adesione al pensiero e alla realtà di Cristo resi attuali.