Qualche considerazione pacata dopo il gioco tragico e criminoso del G8 a Genova. 

  • La macchina massmediatica ha dato eccessivo rilievo al fatto: non solo nello svolgimento dell'incontro, ma soprattutto nella sua preparazione. A un certo punto, forse senza avvedersene, E' sembrato che l'informazione preparasse il proscenio più agli scalmanati spaccatutto che ai grandi o grandicelli che fossero. Avessero organizzato, furibondi giovinastri traviati, la regia dell'orrendo, macabro spettacolo, non avrebbero agito diversamente. Primedonne sguaiate da cima a fondo: come si disponevano per la lotta, con quali armi, con atteggiamento truce, seguendo quale strategia e quali mosse tattiche: tutto prestabilito, lasciando ovviamente spazi per improvvisazioni e vigliaccate: qui era l'astuzia perversa. Una notizia secca meritavano, non il climax che ha predisposto un poco tutti alla violenza, da una parte, e alla paura. dall'altra. Ma questi ragazzotti sguaiati e presuntuosi chi credono di rappresentare: l'umanità meno otto?
  • A proposito di rappresentanza, occorre allargare la visuale. Le centomila suore italiane avevano delegato tale Patrizia Pasini a portare la loro voce e il loro sentimento per i poveri - a favore dei quali già lavorano faticando -: questa religiosa che - parola sua citata dalla stampa - «Crede nella piazza»? Solo nella piazza? E don Gallo, magra compagnia era presente e parlava a nome dei preti italiani che sgobbano da mattino a sera e mangian polvere nei cortili degli oratori mentre fan giocare e ascoltano i ragazzi cercando di aiutarli a trovare la giusta strada della vita? E il continuamente interpellato padre Zanotelli - tolto dalla direzione di Nigritia per insubordinazione ai superiori - interpretava davvero tutti i missionari che lavorano nel nascondimento, annunciando la salvezza in Cristo e recando evangelicamente aiuti anche materiali e facendo pure udire la loro dignitosa protesta e richiesta perché siano onorati i diritti dei popoli miserevoli? E Agnoletto e Casarini di chi manifestavano il pensiero e la volontà? E qualche cattolico presente aveva dietro a sé tutti i membri del volontariato cristiano o addirittura di tutti i credenti? Si potrebbe continuare nella tragedia degli equivoci. E andare perfino oltre, con capi improvvisati. Gli stessi i 50mila - o quanti fossero - autodichiaratisi pacifisti esprimevano anche essi l'umanità senza eccezione di sorta? Mah.
  • So bene che bisogna accuratamente distinguere e separare - se ci si riesce - i dimostranti rispettosi delle leggi dagli energumeni che hanno sfascialo mezza Genova. E tuttavia l'evoluzione della vicenda era chiarissima, solare, immediata: la vedeva un orbo: i vandali avevano dichiarato ai quattro venti: "Nessun incontro, soltanto scontro". Si obietterà che, però, erano come massimo un migliaio. Appunto. E perché mai lasciare che si nascondessero tra le file dei pacifisti, affinché potessero sbucare improvvisamente al momento stabilito e provocane disastri? Per tenere a bada un migliaio di virulenti potevano bastare e avanzare 500 poliziotti e 500 carabinieri. E invece. Chissà poi: erano davvero soltanto un migliaio? Se c'era un momento e un luogo da evitare per una dimostrazione ordinata ed efficace a pro dei popoli affamati del Terzo mondo, era proprio il G8 a Genova. Non sto insinuando che vi sia stata malafede. Lungi da me. Un po' di ingenuità, pero, mi sembra di doverla registrare. E forse una certa voglia di non essere assenti dagli appuntamenti decisi da altri, dove - suvvia - c'è posto anche per un pizzico di protagonismo e magari per qualche calcolo politico sbagliato.
  • Dove sono finiti nelle gazzarre genovesi i poveri per i quali si pretendeva giustizia?
  • Quanti dei manifestanti sapevano qualche sbrendolo di idea sulla globalizzazione contro cui protestavano?
  • Chiedo di non dimenticare i ragazzi in divisa militare, compreso il carabiniere venutnenne che, preso dal panico, assicura di ignorare che ha sparato al manifestante ventitreenne, rimasto vittima, il quale, peraltro, stava aggredendo senza eccessiva delicatezza e soverchia misericordia. Guadagnano poco più di un milione al mese. Lavorano perché vogliono vivere senza mendicare. Dove trovano da mantenersi, invece, i guerriglieri delle varie estrazioni e i frequentatori dei centri sociali? Si tratta di un esercito ormai ubiquitario. Confezionano centrini di pizzo? Vendono cartoline illustrate? Pubblicano best-selles? Cose da chiarire. Chiarire anche se si tratta di imponibili.
  • Non sto canonizzando gli otto grandi. Ma su loro s'influisce con il voto democratico e con richiami risoltiti che non lascino morti per le strade. Chi ha detto che «la violenza è la levatrice della storia»? Un fallito.
  • Occhio agli operatori finanziari oltre che ai politici. Dove sta il potere più premente e disinvolto, oggi?
  • Bisognerà forse disporci tutti a vivere un gradino più in basso rispetto al lusso e allo sciupio in cui spesso affoghiamo.
  • Il prossimo G8 nel deserto, in mezzo all'Oceano, o in alta quota. E se ne dia notizia a cose fatte. A tirare il carro della giustizia non servono i tafani di contorno.
  • Inermi figli del nulla che attendono ragioni per vivere. Cinici maestri del nulla per i quali urge silenzio e ripensamento. Pentimento anche. Tutti alla stanga.
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