Santa Messa per Charlie Gard
Università Cattolica del S. Cuore
4 luglio 2017

 

Offriamo questa Santa Messa innanzitutto per il piccolo Charlie Gard e i suoi genitori, per le persone coinvolte nella vicenda e per i numerosi casi simili.

Vogliamo pregare anche perché venga invertita la rotta che conduce verso la dissoluzione del diritto e della giustizia.

Oggi infatti «non vengono riproposte ideologie eugenetiche e razziali che in passato hanno umiliato l'uomo e provocato sofferenze immani, ma si insinua una nuova mentalità che tende a giustificare una diversa considerazione della vita e della dignità personale fondata sul proprio desiderio e sul diritto individuale. Si tende, quindi, a privilegiare le capacità operative, l'efficienza, la perfezione e la bellezza fisica a detrimento di altre dimensioni dell'esistenza non ritenute degne. Viene così indebolito il rispetto che è dovuto a ogni essere umano, anche in presenza di un difetto nel suo sviluppo o di una malattia genetica che potrà manifestarsi nel corso della sua vita, e sono penalizzati fin dal concepimento quei figli la cui vita è giudicata come non degna di essere vissuta.

È necessario ribadire che ogni discriminazione esercitata da qualsiasi potere nei confronti di persone, popoli o etnie sulla base di differenze riconducibili a reali o presunti fattori genetici è un attentato contro l'intera umanità. Ciò che si deve ribadire con forza è l'uguale dignità di ogni essere umano per il fatto stesso di essere venuto alla vita. Lo sviluppo biologico, psichico, culturale o lo stato di salute non possono mai diventare un elemento discriminante. È necessario, al contrario, consolidare la cultura dell'accoglienza e dell'amore che testimoniano concretamente la solidarietà verso chi soffre, abbattendo le barriere che spesso la società erige discriminando chi è disabile e affetto da patologie, o peggio giungendo alla selezione ed al rifiuto della vita in nome di un ideale astratto di salute e di perfezione fisica. Se l'uomo viene ridotto ad oggetto di manipolazione sperimentale fin dai primi stadi del suo sviluppo, ciò significa che le biotecnologie mediche si arrendono all'arbitrio del più forte. La fiducia nella scienza non può far dimenticare il primato dell'etica quando in gioco vi è la vita umana»[1].

Vogliamo pregare per i giovani, anche quelli che qui si formeranno per portare «un frutto che rimanga». Esistendo giovani come noi, mi ha detto il card. Caffarra, si può ancora avere speranza per la nostra miserabile Europa.

Uniamo le nostre voci e le nostre preghiere nel Santo Sacrificio della Messa a quelle del Santo Padre, e per intercessione della Madonna, Vergine potente, chiediamo a Dio il sostegno della sua grazia per questa famiglia ingiustamente colpita e per tutti i casi simili; chiediamo il Suo aiuto per la nostra società mortalmente ferita. Imploriamo Dio affinché conceda a tutti gli uomini la grazia di non essere intorpiditi spiritualmente dall’abitudine all’ingiustizia, né di essere avvelenati dal rancore e dall’ira.

DP

 

[1] Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti alla XV Assemblea ordinaria della Pontificia Accademia per la Vita (21 febbraio 2009).